Oceani di Possibilità

Oggi tratto un tema a me molto caro: la Comunicazione.                                 Strumento così potente da poterti sconvolgere e semplificare la Vita.

Partiamo con il dire cos’è. Comunicare significa mettere insieme, scambiare informazioni, conoscenze, bisogni, atteggiamenti, emozioni, percezioni tra soggetti coinvolti in un determinato contesto spazio-temporale.

Il modello di Comunicazione di base quindi, consiste in 5 elementi: il mittente, il ricevente, il messaggio, il canale ed il feedback.

Ciò che salta subito all’occhio è che non è solo un passaggio di informazioni unidirezionale ma un’interazione. Interazione tra chi parla e ascolta, tra chi osserva ed è osservato, tra chi tocca ed è toccato, tra chi condivide, tra chi sta in silenzio, tra chi ride, tra chi piange, tra chi, appunto, Comunica.

Questo perché la Comunicazione ha 3 modalità, 3 canali: verbale, paraverbale e non-verbale.                                                         Il primo costituito dalle parole che utilizziamo quando parliamo o scriviamo. Rappresenta il contenuto, il COSA stiamo dicendo e comunicando.                                   Il secondo rappresenta il modo in cui noi ci esprimiamo attraverso il tono, la velocità, il timbro, il volume, le pause che utilizziamo. Indica il COME.                              Il terzo, invece, è costituito da tutto ciò che trasmette il nostro corpo: gestualità, espressione, postura, sguardo, movimenti.

Mi piace ricordare che, come scrive lo psicologo Albert Mehrabian è sempre la Comunicazione non verbale a farla da padrone. Ciò che vogliamo comunicare, infatti, dipende per il: 55% dal nostro corpo, 38% dalla nostra voce, il restante dalle nostre parole.

Questo per dire che per avere un’interazione efficace è importante che i 3 canali siano allineati.

E come allinearli?

Qui si ha la potenza del nostro Pensiero sia conscio che inconscio così come la straordinarietà dell’Empatia e della Trasparenza.

Il Pensiero, infatti, è ciò che scandisce le nostre giornate, è ciò che ci indica una via, una strada da percorrere, che ci fa prendere una decisione, è ciò attraverso cui creiamo la nostra realtà. Pensarlo, conoscerlo, riconoscerlo, definirlo e viverlo diventa quindi essenziale per allineare il COME, il COSA e il CORPO.

Quando si hanno troppi Pensieri per la testa, ogni tanto anche contrastanti tra loro, si ha quella costante sensazione di “Confusione”, per cui tutto, anche Comunicare con l’altro (amici, partner, conoscenti, colleghi di lavoro, te stesso) può diventare difficile.  Ti è mai capitato? Ecco non c’è nulla di più utile di questi momenti. Sii contento, approfitta della situazione per entrare un po’ più in contatto con te stesso. E come calmarli?

-Siediti, sdraiati, stai in piedi. Scegli una posizione comoda perché sia dignitosa, purché ti dia rispetto;

– Respira, porta l’attenzione al tuo respiro. Senti la tua pancia gonfiarsi durante l’inspirazione e rimpicciolirsi durante l’espirazione. Prova, se riesci, a sentire il flusso d’aria entrare ed uscire dalle narici. Se vuoi, puoi anche mettere le mani appoggiate sulla pancia, cosí da essere ancora più consapevole del tuo respiro;

– Non giudicarti, tutto ciò che stai facendo, va bene. Sei giá annoiato? Stufo? Stanco? Non ne puoi più? Va bene. Sei scomodo? Cambi posizione? Non riesci a concentrarti? Benissimo.

– Nota a cui stai pensando senza critiche, lascia che la tua mente vada dove vuole andare. La cena? Una giornataccia? Una particolare emozione? Una particolare discussione? Una bellissima giornata? Un bell’incontro? Ovunque.

– Dai un nome, con calma a ciò che stai pensando e lascia andare, vedi dove sta la tua mente, il tuo pensiero. Scegli tu come “nominare/etichettate” i tuoi pensieri: utile/non utile, sotto il mio controllo/ non sotto il mio controllo, tipo di pensiero, tipo di emozione, sensazione fisica…. Scegli tu, quello che ti viene più semplice, quello che ti viene per primo. Poi piano piano se ti va, con la pratica, si migliorerà. Dare solo un nome, aiuta a non analizzare nello specifico la storia, ma semplicemente il pensiero di quel momento. Osserva con curiosità dove ti porta la mente.

– Senti il tuo Corpo a contatto con il pavimento, la sedia, l’aria, senti i suoni attorno a te…respira.

Ci sono diverse app per questo tipo di pratica, di meditazione guidata. Vai sul tuo app Store e prova, fino a trovare quella che preferisci. Personalmente per le prime pratiche mi sono trovata molto bene con Petit Bamboo e Serenity. Ti guideranno passo dopo passo.

Ricordiamoci che l’etichette che diamo sono come dei post-it, possono essere tolti, modificati in qualsiasi momento. Rimaniamo aperti, aperti all’evoluzione, alle esperienze.

Queste pratiche ti aiuteranno non solo a limare il flusso di pensieri incessante ma anche di essere più consapevole di essi, dei tuoi processi e di te stesso.

Teniamo a Mente, quindi, che noi non siamo i nostri Pensieri che spesso arrivano in modo automatico e contorto, non sono loro a controllare noi, ma noi a controllare loro attraverso la loro conoscenza, la loro modalità di arrivo. Impariamo ad utilizzarli a nostro vantaggio e non svantaggio! 

Per quanto riguarda la Trasparenza invece: lascia trasparire ciò che pensi. Pensiamo, diciamo, agiamo. In ostacolo ad essa ci potrebbero essere la paura del Giudizio, la paura di eventuali risposte negative, insicurezze personali…

Permettiamoci di dire No, di stabilire dei confini, di essere in disaccordo, di rifiutare un invito, di essere la priorità di se stessi.

La Terapia del “Dillo” ci può fare sentire così bene!

– Esprimi come ti senti: felice, soddisfatto, intimorito, arrabbiato, triste, sconfortato, insicuro, spensierato…

– Esprimi cosa vuoi e cosa non vuoi

– Esprimi la tua opinione

– Esprimi se hai cambiato idea

Questo per dire di non lasciare agli altri di fare supposizioni su ciò che vuoi e ciò che sei, in primis per te stesso ma anche per chi ci circonda.

E qui, entra in gioco l’Empatia.

Da En-pathos cioè “sentire dentro”, mettersi nei panni dell’altro, comprendendo le altrui emozioni senza però farle effettivamente proprie. È un’importante competenza emotiva nonché uno degli strumenti principali per una comunicazione efficace e gratificante: permette di cogliere elementi che spesso vanno al di là del contenuto di ciò che ci viene detto.

Per Impare a Comunicare efficacemente quindi, è  necessario saper identificare non solo noi stessi e le nostre emozioni e pensieri ma anche quelli dell’altro. Ecco perché in generale si parla di Interazione, perché l’Ascolto dell’altro diventa cruciale anche nel momento in cui siamo noi stessi a parlare.

Il portare la nostra Attenzione a ciò che stiamo dicendo e soprattutto come la stiamo dicendo sia dal punto di vista paraverbale che non-verbale, tutela l’altro.

Non conosciamo chiaramente cosa sta attraversando il nostro interlocutore, il momento in cui si trova, i suoi pensieri, le sue emozioni per cui l’Attenzione diventa forma di rispetto, oltre che di tutela, nonché una forma di amore incondizionato.

Attraverso ciò che esprimiamo, come lo diciamo e il nostro corpo, quindi, abbiamo potenzialmente in mano l’onda piú grande di tutte in grado di stravolgere negativamente anche solo un secondo di una Persona, ma anche in grado di semplificargli e rendergli più amorevole, anche in questo, magari solo per un secondo, l’esistenza.

Ecco perché a questo tengo tanto, tantissimo: perché tutte le relazioni, di qualsiasi tipo, potrebbero avere il potenziale di inondare la vita di positività anche quando queste possono concludersi, se solo imparassimo a comunicare in modo consapevole, aperto, trasparente ed empatico, rispettando se stessi e l’altro. Così come possono essere l’opposto se questa comunicazione viene a mancare. Abbiamo in mano, ogni giorno, la possibilità di fare del bene, di crescere, di aiutare a crescere, di “praticare l’allegria”. Perché non provarci?

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