Oggi è Lunedì, sono sul divano con le finestre aperte, l’aria ancora fresca mi sta accarezzando la pelle, c’è il sole fuori che inizia a scaldare ed il cielo è così azzurro che sembra che la primavera sia alle porte.
I fiori sbocciano, il verde si risveglia, il cinguettio è sempre più presente.
Tra poco tornerò alle faccende che in una giornata di riposo si devono sbrigare e mi dedicherò agli impegni della giornata, ma prima ancora di cominciare, ho deciso di fermarmi.
Siamo così abituati a svegliarci e a partire di “botto” che ci dimentichiamo di augurare il Buongiorno a noi stessi. Siamo sí abituati a scriverlo agli altri, a dirlo verbalmente ai nostri colleghi di prima mattina o ai familiari, ma a noi stessi poche volte.
Poche volte, inoltre, ci fermiamo ancora prima di cominciare. Il primo respiro della mattina difficilmente è consapevole.
Respirare è così automatico che delle volte nemmeno ci rendiamo conto che è un indicatore di come stiamo, un indicatore così semplice che basterebbe osservarlo.
Ed osservare quello della mattina lo trovo così straordinario!
Ha poca importanza che il respiro sia veloce e pesante oppure lento e leggero o un mix di questi. Quello su cui mi piace prestare attenzione è che quel primo respiro sia una possibilità, una bella boccata di aria fresca per le tante opportunità che in una giornata possiamo cogliere.
Ed il nostro Buongiorno è una di queste.
Ogni tanto ci sarà un Buongiorno scarico di voglia ma altrettante volte ci sarà un risveglio colmo di energia e di gratitudine. Senza la presenza di entrambe le facce, nessuna delle due esisterebbe per davvero.
In entrambi i casi abbiamo una moltitudine di possibilità. Nel primo, ad esempio, capire cosa ci fa svegliare con così poca voglia di vivere la giornata che ci aspetta, e lavorare per cambiare proprio quello che ci fa già svegliare con il piede storto. Nel secondo, per esempio, godere di quel che si è costruito e vivere quella giornata con quell’energia e quella vibrazione positiva che sin dal risveglio si è trovata.
Scrivendo, mi rendo conto, che tutto sta nella motivazione. Qualsiasi sia la tua situazione, l’importante è avere un obiettivo da perseguire. Il tuo obiettivo, unico e personale che ti permetta di svegliarti con la batteria almeno all’1% carica.
Il buongiorno è scarico? La motivazione di cambiare o migliorare ciò che ci fa svegliare con lo 0% o di cambiare e migliorare come noi stiamo in quella situazione che poco ci piace, ci permette già di partire con un’energia positiva che farà ricaricare quella batteria molto velocemente nello scorrere dell’ore.
In ogni caso, svegliandosi in modo consapevole, la batteria non può che ricaricarsi!
Questa è un’abitudine che andrebbe quindi allenata perché non può che fare bene a chi la pratica.
Non nego che delle volte quel Buongiorno possa essere proprio grigio, ma la bellezza di svegliarsi consapevoli che il sole sta sorgendo anche dentro di noi, e che i fiori stanno sbocciando di nuovo e per la nostra di Primavera, è un qualcosa di impagabile!
Svegliandosi consapevoli si vivranno proprio tutte le tappe: il ghiaccio del freddo inverno, le nevi sciogliersi, i primi fili d’erba crescere, le distese verdi nascere, i primi boccioli spuntare, le prime radici impiantarsi fino ad ottenere il panorama che noi stessi vogliamo!
E che ci volete fare? Io amo la Primavera e ci sono ancora i lavori in corso, ma vi posso assicurare che dai freddi ghiacci, sto iniziando a vedere i girasoli, i tulipani, i gabbiani volare, il mare così vicino che qualche temporale e qualche tempesta è giusto che ci sia. Che poi, senza acqua non possiamo vivere no?
